Una giornata al Museo Cervi. Dalla casa a luogo di memoria, simbolo della Resistenza

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L’iniziativa organizzata  dallo SPI CGIL  Roma sud Pomezia Castelli  è stata una occasione  per  visitare la casa dei Fratelli Cervi, una  famiglia di contadini  con forti ideali democratici, cattolici e  con radicati sentimenti antifascisti.

Immersa nel podere dei Campirossi, in comune di Gattatico, nel cuore della pianura reggiana, è  un luogo simbolo della Resistenza e di memoria.

Una grande emozione visitare le terre dove la famiglia Cervi ha esercitato la mezzadria, dedicandosi all’agricoltura con una spinta allo studio e all’innovazione e sviluppando una forte coscienza di classe.

Oggi  Casa Cervi è divenuto un museo, uno spazio di accoglienza dove le giovani generazioni possono incontrare la storia di una famiglia che ha combattuto per le proprie idee, contro i padroni di  allora  ed il fascismo, e ha aderito in modo attivo alla Resistenza, tanto che Alcide, insieme ai figli, costituisce la cosiddetta “Banda Cervi”, dedita alla lotta partigiana

Al termine della visita al museo abbiamo incontrato la delegazione dello SPI CGIL del territorio. Una bellissima occasione in cui è stato ribadito come, in tempi in cui la crisi economica e culturale alimenta populismi, odio e sospetto, in cui i linguaggi rischiano di diffondere un altro racconto della storia, nella crisi profonda della nostra democrazia, siamo ancora convinti che fare memoria oggi sia uno dei compiti fondamentali della nostra storia sindacale e di tutte quelle organizzazioni e istituzioni democratiche del nostro paese.

Per tali ragioni occorre che la storia dei famiglia Cervi sia conosciuta ai giovani e alle nuove generazioni e, se oggi siamo qui a ricordare la famiglia  Cervi, il modo più bello per farlo è quello di impegnarci tutti a rendere sempre più forte questa nostra democrazia che ci è stata regalata grazie al sacrificio di tanti, inclusi i fratelli Cervi.

Un ringraziamento va alle compagne e ai compagni dello SPI comprensoriale che hanno promosso e hanno partecipato alla visita, due giorni dedicati alla memoria, alla consapevolezza, all’incontro, alla conoscenza dei luoghi ma anche alla convivialità, alla socializzazione, allo stare insieme, condividendo gli stessi valori.