Quest’anno non saremo in piazza, non parteciperemo di persona alle tante iniziative che come sindacato, insieme alle associazioni e alla società civile, abbiamo sempre messo in campo in occasione del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza di genere, che sarà comunque celebrata con numerosi appuntamenti on line. Perché se il Covid ci impedisce di riunirci, purtroppo però non ha fermato gli episodi di violenza di genere, che anzi in un clima esasperato sono ancora più frequenti e colpiscono tutte, ad ogni età. I numeri sono impressionanti anche fra le donne anziane:
→ 2.800 donne over 65 vittime di violenze sessuali
→ 60.000 donne over 65 vittime di truffe finanziarie
→ 25.000 donne vittime di violenze psicofisiche nelle rsa
→ il 30% dei femminicidi riguarda donne over 65
“E’ solo la punta di un iceberg, un fenomeno poco conosciuto su cui occorre intervenire immediatamente!” si legge nel manifesto diffuso dallo SPI CGIL di Roma e Lazio che ai numeri risponde con proposte concrete:
→ Investire sui medici di famiglia, figure importanti per riconoscere il rischio ed essere punto di riferimento per i servizi sociali
→ Sensibilizzare e formare gli operatori socio-sanitari al riconoscimento dell’abuso
→ Ricercare la collaborazione dell’associazionismo e del volontariato
→ Investire nei centri di ascolto per condividere il vissuto delle persone
→ Favorire e incentivare soluzioni abitative innovative che possano essere una alternativa per le vittime
→ Formare e qualificare le badanti
→ Rivendicare la presenza del sindacato nei comitati di vigilanza delle strutture residenziali pubbliche e accreditate
→ Destinare maggiori risorse per i centri antiviolenza e le case rifugio
→ Sollecitare l’adozione di piani regionali contro la violenza di genere